Intesa Sanpaolo, firmato l’accordo sull’integrativo. In attesa dei dettagli sugli esuberi
Raggiunta nella notte l’intesa sul contratto di secondo livello che definisce il percorso di armonizzazione dei dipendenti ex Ubi. Non si prevedono aumenti in busta paga ma più welfare e previdenza
UDINE. Una trattativa durata quasi un anno che arriva al capolinea.
Firmata nella notte tra il 7 e l’8 dicembre tra Intesa Sanpaolo e le organizzazioni sindacali dei bancari, Fabi, First Cisl, Uilca, Fisac Cgil, Unisin sul contratto di secondo livello dell’istituto bancario, che interessa circa 80 mila dipendenti.
Pochi i dettagli sui contenuti, nessuno sulla parte economica.
Sindacati e azienda focalizzano i commenti sui contenuti innovativi relativi al welfare, da un aumento della banca del tempo alla conferma delle giornate di sospensione volontaria, e alla previdenza, con un contributo aziendale del 4% e la possibilità per i figli dei dipendenti di aprire una posizione previdenziale versando un contributo annuo di 120 euro.
Parte del documento si occupa dell’integrazione degli ex dipendenti Ubi, che avviene «senza tagli».
«Gli importanti accordi sottoscritti tra Intesa Sanpaolo e le organizzazioni sindacali – è il commento di Paola Angeletti, Chief operating officer della banca – offrono un quadro normativo avanzato entro il quale giocano un ruolo fondamentale aspetti come la conciliazione, la formazione, i percorsi di sviluppo professionale. Ringrazio le Organizzazioni sindacali nazionali e di Gruppo per le ottime relazioni e il dialogo sempre costruttivo: anche in questa occasione sono state trovate soluzioni valide e condivise che porteranno ad un maggiore benessere per le colleghe e i colleghi di Intesa Sanpaolo e ad un ulteriore miglioramento dell’efficacia della macchina organizzativa».
Sul fronte sindacale c’è ora attesa per il prossimo piano industriale, atteso a breve, dal quale arriveranno le direttrici su cui si muoverà il gruppo nei prossimi anni.
Così come si attende il dettaglio dei 2 mila esuberi, a fronte di mille assunzioni, che sono già stati oggetto di un accordo raggiunto, sempre tra azienda e sindacati, a fine settembre. Mentre avanza il piano di riassetto territoriale dell’istituto bancario che semplifica la presenza territoriale – le filiali fisiche – per potenziare quella digitale.
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