Fedrigoni fa shopping in Turchia e rileva Unifol
Con questa operazione il Gruppo veronese, primo player mondiale nella produzione di carte speciali, entra nel settore delle pellicole in Pvc per veicoli. L’Ad Nespolo: «Questa operazione ci permette di proseguire nella strategia di espansione in segmenti promettenti, attigui a quelli che già presidiamo».
VERONA. Fedrigoni mette a segno un’altra acquisizione. Raggiunto l’accordo per rilevare Unifol.
L’azienda turca, con sede a Istanbul, è un player globale dei film in Pvc innovativi e resistenti che trovano applicazione nel settore automotive, ed è l’unico produttore di autoadesivi in Turchia.
Con questa operazione il Gruppo Fedrigoni, primo player mondiale nella produzione di carte speciali ad alto valore aggiunto per packaging di lusso e altre applicazioni creative, e leader nel mondo delle etichette premium e dei materiali autoadesivi, entra dunque in un nuovo settore grazie a Unifol.
Unifol, fondata nel 1994 dagli attuali proprietari, conta circa ottanta dipendenti ed è specializzata nella tecnologia Pvc Cast per il rivestimento dei veicoli con il marchio Unicast. I suoi materiali in pellicola vengono utilizzati per proteggere la carrozzeria di un veicolo, cambiarne il colore o applicare grafiche.
Unifol ha investito molto in questa tecnologia, creando impianti all'avanguardia e materiali di ultima generazione per fornire prodotti conformi alle normative.
Quest’acquisizione rappresenta un'ottima opportunità per la divisione autoadesivi di Fedrigoni, già presente nel mondo delle soluzioni per la grafica e la comunicazione visiva, di arricchire la sua offerta.
«Unifol è un player tecnologico di grande interesse per noi - dichiara Marco Nespolo, amministratore delegato del Gruppo Fedrigoni - perché ha sviluppato soluzioni autoadesive innovative per resistenza, durata e possibilità di applicazioni 3D su grandi superfici, caratteristiche che ci permettono di rendere la nostra offerta sempre più attrattiva e di proseguire nella strategia di espansione in segmenti promettenti, attigui a quelli che già presidiamo, come è accaduto di recente con il nostro ingresso nel mercato delle etichette intelligenti, grazie all’acquisizione della francese Tageos».
Su un altro fronte, quello della trattativa in corso per il passaggio di mano della quota di controllo di Fedrigoni, oggi detenuta da Bain Capital che aveva rilevato il 90% dell’azienda veneta cinque anni fa, prosegue nel riserbo il lavoro degli advisor che avrebbero già al tavolo quattro competitor interessati a rilevare il Gruppo. Un’operazione che vale circa 3 miliardi di euro alla quale avrebbero manifestato interesse alcuni grandi fondi di private equity internazionali specializzati sul settore industriale: l'americana Onex, la svizzera Partners Group, l'altro statunitense Bc partners e Brookfield.
Riproduzione riservata © il Nord Est