Fincantieri, ecco perchè ha detto addio all'Airbus dei mari

L’acquisizione di Stx France era stata annunciata nel 2017 con l'obiettivo di creare un campione europeo della cantieristica navale ma è stata presto ostacolata da preoccupazioni politiche e dalla discesa in campo dell’Auhority europea. La situazione è diventa un rebus negli ultimi mesi anche a causa dell’impatto della pandemia Covid-19
I cantieri navali di Saint Nazaire in Francia
I cantieri navali di Saint Nazaire in Francia

TRIESTE. Sfuma lo sbarco in Francia di Fincantieri che deve rinunciare all’acquisizione dei Chantiers de l'Atlantique.

Il governo italiano, complice una crisi politica al momento di non facile soluzione, non è riuscito a salvare l'accordo in un colloquio in extremis avvenuto ieri in prossimità della scadenza del 31 gennaio fra i due ministri Le Maire e Patuanelli in collegamento con il commissario europeo alla Concorrenza Margrethe Vestager: «Il contesto economico non permette il conseguimento dell'intesa tra i Chantiers de l'Atlantique e Fincantieri», riporta un comunicato congiunto dei due ministeri. Nel contesto della pandemia e della scarsa visibilità sulla ripresa del mercato cantieristico, la Commissione Europea ha ritenuto di non chiudere la procedura. Roma e Parigi hanno così deciso di non estendere nuovamente l’accordo considerando che «le incertezze senza precedenti sul mercato turistico non consentono di procedere alla prevista operazione tra Chantiers de l’Atlantique e Fincantieri».

L’acquisizione di Stx France era stata annunciata nel 2017 con l'obiettivo di creare un campione europeo della cantieristica navale ma è stata presto ostacolata da preoccupazioni politiche e dalla discesa in campo dell’Auhority europea. La situazione è diventa un rebus negli ultimi mesi anche a causa dell’impatto della pandemia Covid-19, che ha decimato l'industria delle crociere anche se Fincantieri non ha registrato alcun annullamento di ordini.

A Trieste, nel quartier generale del gruppo di Giuseppe Bono, nessun commento. Alla fine hanno vinto i timori dell’Antitrust rispetto a un accordo Fincantieri-Stx che secondo l’autorità di vigilanza guidata da Vestager porterebbe a un’eccessiva concentrazione, visto che si fonderebbero due dei tre colossi europei del settore (il terzo è il tedesco Meyer Werft). Fincantieri ha fatto sapere di aver fornito tutti i dati possibili, vista la difficoltà di prevedere al momento quali saranno nel medio periodo le conseguenze della pandemia sul business delle crociere. Di fatto l’orientamento del gruppo triestino è noto da tempo.

Le uniche domande a cui non è stato risposto sono quelle che riguardano l’impatto del post-pandemia sul settore delle crociere. Un dato che nessuno può conoscere e su cui non ci si può lanciare in previsioni nel momento in cui le navi delle compagnie sono quasi tutte ferme sotto la pressione dei lockdown in tutto il mondo.

Non è insomma bastata l’ultima tregua di un mese concessa da Parigi per sbloccare il contratto di vendita (che risale al 2 febbraio 2018) dopo ben cinque precedenti altre proroghe. Ora, sul finire di un anno tormentato il gruppo triestino deve arrendersi con il capitolo finale di una storia infinita. Fincantieri aveva fatto capire da tempo che i margini di discussione con le autorità europee erano diventati molto esigui in un dossier che era diventato ormai affare di Stato fra i due governi e Bruxelles: «Come industria abbiamo fornito tutti i chiarimenti che ci sono stati richiesti dall’Europa».

Lo Stato francese (che è all’83% nel capitale dei cantieri di Saint Nazaire dove si realizzano le grandi portaerei francesi) ha chiuso definitivamente i giochi. Le Maire, dopo avere parlato al telefono con Patuanelli e la commissaria Ue Margarethe Vestager, ha subito informato qualche minuto dopo i rappresentanti locali dei cantieri di Saint Nazaire, tra cui la Presidente della regione Pays de la Loire favorevole al mantenimento del controllo da parte dello Stato francese.

In ogni caso Francia e Italia, come sottolinea la nota diffusa ieri sera, restano «pienamente impegnate ad approfondire la loro cooperazione nel campo navale e della cantieristica» e continuano a sostenere la cooperazione economica e industriale tra le imprese dei due Paesi. Anche dal Mise si è fatto sapere che questo epilogo è nato dalle «troppe incertezze» sul mercato delle crociere.


Se i rapporti nel comparto delle crociere si sono arenati a Saint Nazaire, molto più concreti sono quelli nel comparto militare dopo che ha preso il largo l'Airbus dei mari nel settore militare con la nascita della joint venture Naviris, operativa dall'inizio dell'anno, controllata da Naval Group e Fincantieri con il titolo del gruppo triestino che ha salutato con un balzo del 3,32% la ritirata in Francia. —
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