BELLUNO - La dinamica imprenditoriale del Veneto mostra anche nell'ultimo trimestre del 2017 un leggero rallentamento della crescita: nel Veneto, come nel contesto nazionale, le imprese attive registrano una variazione percentuale congiunturale vicina allo zero.
Il dato è contenuto nel Bollettino socio-economico della Regione, diffuso oggi, ed elaborato sui dati Istat.
A livello settoriale, si registra la crescita tendenziale del comparto dei servizi (+0,5% a livello regionale e +0,6 a livello nazionale).
Ancora segnali incoraggianti arrivano sul fronte dei fallimenti d'impresa: nel 2017 si riducono del 12,5% su base annua.
Il fatturato estero delle imprese venete supera di poco i 61 miliardi di euro, registrando una crescita superiore ai cinque punti percentuali su base annua.
A trainare l'export veneto sono i settori delle lavorazioni dei metalli (+512 milioni di euro), dei macchinari (+485), delle apparecchiature elettriche (+463), delle produzioni chimiche e delle produzioni agroalimentari.
Tra i mercati di destinazione, si segnala il sensibile aumento delle vendite verso la Francia (+324 milioni), la Polonia (+249) e la Germania (+238).
In forte ripresa (+12,8%) anche l'export verso il mercato russo.
Per quanto riguarda il lavoro, in un anno gli occupati sono aumentati del 2,1%, soprattutto le donne, e i disoccupati diminuiscono del 5%, per lo più uomini.
Il tasso di occupazione passa dal 64,7% del 2016 al 66% e quello di disoccupazione dal 6,8% al 6,3%.
Sempre meno i lavoratori equivalenti in cig, nel 2017 poco più di 17 mila, -47% di un anno prima.