La seconda vita di Danese, da presidente ad Ad di Verona Fiere
Dopo il passaggio del testimone a Bricolo, è arrivato l’incarico operativo nella spa
VERONA. L’inossidabile manager che ha guidato da presidente VeronaFiere dal 2015, è ora l’amministratore delegato della spa. Maurizio Danese, classe ’62, imprenditore nel settore del food service, è anche al vertice di Aefi, l’Associazione esposizioni e fiere italiane che riunisce 40 operatori fieristici nazionali, con oltre 1.000 manifestazioni ed eventi organizzati di media ogni anno, Dal 2020 è alla guida di GH, associazione che raggruppa i grossisti del canale horeca.
La nomina è arrivata il 16 giugno dal Cda, guidato da Federico Bricolo, che lo ha scelto all’unanimità «nel segno della continuità aziendale».
La figura dell’Ad è arrivata con le modifiche allo statuto volute dai soci e approvate nell’assemblea nel febbraio scorso. «Assieme al Consiglio di amministrazione, Veronafiere garantirà il bilanciamento adeguato con le altre figure manageriali e la salvaguardia del patrimonio di esperienze nelle relazioni politico-istituzionali e nelle industry rappresentate», è il commento del Cda affidato ad una nota.
VeronaFiere è una società che vede il Comune di Verona quale socio di riferimento, con il 39,4% del capitale, seguito da Fondazione Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza, Belluno e Ancona (24,078%), Camera di Commercio di Verona (12,985%), Cattolica Assicurazioni (7,075%), Banco BPM Spa (7,009%), Agenzia Veneta per l’Innovazione nel Settore Primario (5,379%), Provincia di Verona (1,401%), Intesa Sanpaolo Spa (1,354%), Banca Veronese Cooperativo di Concamarise (0,883%), Immobiliare Magazzini Srl (0,188%) e Regione Veneto (0,161%).
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