L’altoatesina Rubner Holzbau firma il padiglione dell’Azerbaigian all’Expo di Dubai
Il gruppo di Chienes, in Val Pusteria, ha realizzato le tre strutture della costruzione: la principale è un grande albero stilizzato sorretto da una foglia trasparente che avvolge l’intera costruzione

C’è anche un po’ di Alto Adige al prossimo Expo di Dubai. E lo fa grazie allo zampino della Rubner Holzbau, azienda di Bressanone leader nella lavorazione del legno e che fa parte del gruppo Rubner di Chienes, in val Pusteria, che ha firmato la progettazione, la prefabbricazione e il montaggio, delle tre strutture che compongono il padiglione dedicato all’Azerbaigian. Un progetto internazionale che ha portato l’azienda a confrontarsi e collaborare in maniera vincente con la Simmetrico, un network di creativi, project manager ed esperti in tecnologie nato a Milano nel 2007 che da più di vent’anni si dedica alla progettazione, costruzione e produzioni di eventi a livello internazionale. Questi ultimi hanno tenuto in mano le redini del progetto, e hanno ideato una grande struttura a forma di albero, sorretta da una foglia trasparente che avvolge l’intera costruzione.

La Rubner Holzbau ha contribuito concentrandosi sulla progettazione, la prefabbricazione e il montaggio delle tre strutture che compongono il padiglione: l’albero e i suoi elementi che si sviluppano dal basso verso l’alto richiamando le radici, il tronco e i rami; il palco e la parete dell’agorà, dove avranno luogo gli eventi durante Expo e la passerella pedonale che, sospesa sull’agorà, costituisce l’accesso al padiglione.

Per raccontare al meglio l’Azerbaigian, non si sono scelte soltanto forme simboliche, ma anche funzionali. La foglia è infatti una tensostruttura che genera un microclima che assorbe poca energia. Il grande tronco è il fulcro attorno al quale si sviluppano gli spazi in verticale ed in orizzontale, mentre le radici dell’albero si aprono e formano un palcoscenico per eventi e spettacoli.
Un lavoro di squadra che ha portato alla realizzazione di un’imponente struttura dal forte impatto visivo, nata di pari passo con il concept che muove tutto l’Expo, “Seeds for the Future”, e che pone l’accento sul tema della sostenibilità e sul portare consapevolezza nei visitatori rispetto all’impatto delle loro scelte individuali, predicando come solo con un investimento mirato nel futuro oggi, si può costruire un domani sostenibile.
I dettagli del padiglione dell’Azerbaigian
L’Expo di Dubai prenderà il via il 1° ottobre 2021 per terminare il 31 marzo 2022 e potrà contare su padiglioni maestosi a livello architettonico. Quello dell’Azerbaigian ricoprirà circa 2.100 metri quadrati, di cui 500 di superficie coperta e oltre 1.400 metri quadrati di giardini e percorsi pedonali. Al centro ci sarà un albero composto da tre travi curve che garantiranno un’alta resa estetica. Gli elementi dell’opera sono composti da lamelle da 15 mm, e sono stati progettati per essere trasportabili dalla sede centrale di Bressanone al cantiere negli Emirati Arabi attraverso viaggi in container, e per essere montati con precisione sul posto. Compongono questa struttura un totale di 141 archi con un raggio di curvatura minimo incollato che arriva a 3,00 m.

La parete dell’Agorà alle spalle del palco è composta da elementi decorativi denominati “Louvers“, che donano l’impressione di movimento. La passerella pedonale è decorata nella parte inferiore da più di 210 elementi semicircolari con un raggio di circa 1,30 m, che compongono le “costole” della passarella. 44 travi curve di supporto laterali, sono collegate alla struttura d’acciaio, e si sviluppano su 2,00 m. Completano la struttura i 6 elementi centrali con una lunghezza massima di circa 7,60 m. Per quanto riguarda i materiali e i volumi dell’opera, sono stati utilizzati 190 metri cubi di legno lamellare di abete e 20 metri cubi di pannello Nordpan tre strati da 22 millimetri.
Un lavoro internazionale
Non è la prima volta però che il gruppo Rubner viene chiamato per lavorare ad un progetto di simili dimensioni. Anche nel 2015 in occasione dell’Expo di Milano, l’azienda altoatesina era scesa in campo per contribuire all’allestimento generale delle strutture che componevano il parco espositivo. Il gruppo ha fornito il proprio know-how anche per altri tre progetti protagonisti dell’Expo - Oman, UK e Belgio - ma è stato il lavoro svolto in quello dell’Azerbaigian che ha spinto tutto il team ad un livello superiore: “Sviluppare delle forme architettoniche come quelle che abbiamo realizzato per questo lavoro è stato uno sforzo ed una sfida enorme per tutto l’ufficio tecnico. L’idea di ricreare un albero in legno lamellare è quasi un paradosso: progettare la forma di un elemento principe della natura nello stesso materiale è stata un’impresa stimolante. La sfida è stata però doppia, perché anche dal punto di vista costruttivo abbiamo dovuto armonizzare tutti gli elementi decorativi con la struttura in acciaio sottostante”, spiega con soddisfazione Savvas Lithiropoulos, Project Manager di Rubner Holzbau.
Il Gruppo Rubner
Il Gruppo Rubner di Chienes, in Val Pusteria, è nato nel 1926, ed è da decenni un colosso leader nel mercato del legno, uno specialista in grado di realizzare costruzioni su misura, grazie anche a varie società partecipate, distribuite in 4 Paesi europei. Nel 2019 ha chiuso con un fatturato di circa 325 milioni di euro, e può vantare 20 sedi nel mondo, quasi 1.300 collaboratori e oltre 27 società nel Gruppo. In cifre, contribuisce alla realizzazione di 250 case all’anno, 4.500 finestre e oltre 30.000 porte. Il Gruppo opera soprattutto al di fuori dei confini nazionali, portando le proprie conoscenze in Germania e Francia.
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