Rubner Haus applica il credo della sostenibilità alle case in legno di lusso

L’azienda altoatesina, che fa parte del gruppo Rubner, ne produce circa 150 all’anno: un esempio di attenzione ambientale applicata al mondo delle costruzioni. La ceo Deborah Zani: una filiera in crescita, specie nel post-Covid

Alexander Ginestous
Il quartier generale della Rubner
Il quartier generale della Rubner

BOLZANO. Il gruppo Rubner è una solida realtà altoatesina, che opera nei settori del legno - con attenzione all’ingegneria edile, ai grandi progetti chiavi in mano e alla produzione di case e porte – e che raggruppa sotto la sua ala ben ventisette aziende per cinque divisioni del comparto. Nel 2020 il gruppo, con sede a Chienes nella verde Val Pusteria, ha fatturato 304 milioni di euro e superato quota 1.300 collaboratori, venendo spinto sempre più in alto dalla terza generazione della famiglia Rubner: al timone di comando oggi c’è Peter Rubner, ceo della holding, mentre Stefan Rubner è a capo dell’Industria legno.

Una delle aziende di punta del gruppo è sicuramente Rubner Haus, società che produce ogni anno circa 150 case di lusso prefabbricate in legno. Nell’anno del Cigno Nero del Covid ha visto il suo fatturato ridursi del 16%, pur toccando un utile di circa un milione di euro (con previsioni in crescita per il 2022), e si è confrontata con la grande sfida mondiale del rincaro delle materie prime e con la contrazione generale del comparto italiano del legno-arredo, che conta oltre 73mila aziende e 307.552 addetti, manifestatasi in un -10,8% rispetto all’anno precedente, secondo i preconsuntivi elaborati dal Centro Studi di Federlegnoarredo.

Deborah Zani, amministratrice delegata di Rubner Haus
Deborah Zani, amministratrice delegata di Rubner Haus

Rubner Haus affonda il suo successo nell’unicità della filiera produttiva, che permette di realizzare soluzioni abitative su misura, ad impatto green e nel nome della sostenibilità ambientale. «Parte del legname che utilizziamo proviene dai boschi altoatesini gestiti in modo sostenibile e trasformato successivamente in legno da costruzione, legno lamellare, pannelli in legno massiccio, porte e finestre in legno nelle varie aziende del gruppo. Il resto del legname proviene da boschi delle Alpi, per la maggior parte della Stiria e dell'Alto Adige», spiega Deborah Zani, ceo di Rubner Haus e autrice del libro «Sostenibilità e Profitto», una raccolta di 21 interviste a imprenditori, manager, filosofi e consulenti sul tema della sostenibilità in azienda.

Innovazione e tradizione che si incontrano su un territorio devoto alla natura come l’Alto Adige, attraverso l’utilizzo di materiali puri e tempi di costruzione certi. La produzione di questo tipo di case non richiede infatti più di due mesi di tempo. La durata varia generalmente in base a diversi fattori come il tipo di casa o la dimensione. Come spiegato dall’azienda stessa, per una casa unifamiliare di circa 140 m² lordi, Rubner Haus ha bisogno di tre giorni di lavoro in fabbrica, alla quale vanno sommati i tempi di costruzione di porte, scale e finestre. Inoltre, vanno ordinati e montati tutti gli elementi di finitura, arrivando così a circa due mesi di lavoro totale.

Ad oggi le case in legno vengono vendute per lo più a privati, e rappresentano ad oggi circa l’8% del business delle costruzioni nel nostro Paese. Questo soprattutto per via dell’elevato costo del tipo di struttura, sicuramente non accessibile a tutte le tasche, e pensato per chi desidera personalizzare fino all’ultimo dettaglio la propria abitazione. Rubner Haus rende possibile questo grazie all’affiancamento di un project manager in grado di seguire il cliente sotto tutti gli aspetti gestionali e soddisfare le esigenze più complesse. L’azienda inoltre può vantare una serie di prestigiose collaborazioni con fornitori d’eccellenza nei settori del design, degli interni, dei complimenti d'arredo e del wellness. Ma non solo. Recentemente l’azienda ha introdotto la Rubner Haus Boutique, uno showroom esclusivo per la progettazione di interni ed esterni di spazi abitativi individuali. Nelle diverse aree espositive è possibile conoscere i materiali, i colori e le superfici, oltre alle finestre e alle facciate che possono andare a comporre la casa.

Sostenibilità e bioedilizia

Rubner Haus ha realizzato l’estate scorsa una residenza in bioedilizia costituita da due case gemelle in legno in Val Sarentino, sopra Bolzano. La particolarità della struttura è la tecnica utilizzata, ovvero il Blockhaus, un sistema di costruzione in cui l’elemento principale è costituito da un blocco di travi in legno massiccio, tagliate su misura e unite con incastro a pettine negli angoli. Una tecnica tramandata nei secoli che permette di ottenere pareti prive di giunture metalliche e quindi completamente ecosostenibili. A ciò si è aggiunto anche uno strato isolante interno in fibra di legno tenero, che impedisce la formazione di condensa o umidità e rende gli ambienti altamente efficienti dal punto di vista energetico e del comfort. Le case Blockhaus si distinguono infatti per la stabilità e la resistenza alle intemperie. Non stupisce quindi che siano diffuse non solo nel Nord Europa e nell’arco alpino, ma ormai anche nei Paesi mediterranei. Con questa tecnica Rubner ha costruito più di 20 anni fa la prima casa a basso consumo energetico, imponendosi così come azienda assolutamente pionieristica nel settore delle case a risparmio energetico, grazie agli ottimi valori di isolamento termico.

La residenza in bioedilizia in Val Sarentino
La residenza in bioedilizia in Val Sarentino

Un campo, quello in cui opera Rubner Haus, permeato quindi in tutti i suoi aspetti dalla sostenibilità. Un concetto sempre più presente nelle nostre vite e nei nuovi paradigmi che trainano le Pmi nell’era post Covid. Basti pensare che una casa in legno consuma il 20% in meno di energia rispetto a una in muratura. «Negli ultimi due anni l’evoluzione delle costruzioni di case in legno in Italia ha subito uno sviluppo positivo significativo. Noi stessi abbiamo notato nel periodo post pandemico un aumento delle richieste per questo tipo di strutture del circa il 15%. Questo perché il Covid ha accentuato i temi della sostenibilità e salubrità, dandoci maggiore consapevolezza di ciò che ci circonda e degli ambienti in cui vogliamo vivere», ha spiegato Zani.

Il Gruppo Rubner

Il Gruppo Rubner di Chienes, in Val Pusteria, è nato nel 1926, ed è da decenni un colosso leader nel mercato del legno, uno specialista in grado di realizzare costruzioni su misura, grazie anche a varie società partecipate, distribuite in quattro Paesi europei e con venti sedi diverse. In cifre, contribuisce alla realizzazione di 250 case all’anno, 4.500 finestre e oltre 30.000 porte. Il Gruppo opera soprattutto al di fuori dei confini nazionali, portando le proprie conoscenze in Germania e Francia. Rubner Haus è stata invece fondata nel 1964, seguendo la filosofia ecosostenibile del vivere quotidiano e coniugando tradizione e avanguardia, artigianalità e innovazione tecnologica. Grazie al continuo perfezionamento delle sue conoscenze tecniche è in grado di costruire case a basso consumo energetico, utilizzando quattro diversi sistemi costruttivi che coniugano estetica e funzionalità. Conta ad oggi 200 dipendenti e ha come mercato leader quello italiano.

Argomenti:Bolzano

Riproduzione riservata © il Nord Est