Wärtsilä irremovibile conferma i licenziamenti. Governo e Regione: «Reagiremo a questo muro di indisponibilità»
Aperto e chiuso senza passi in avanti l’incontro al ministero dello Sviluppo economico tra governo, azienda e sindacati. La multinazionale non indietreggia e promette un “piano di mitigazione”. Dura la posizione delle istituzioni. Decisioni «entro poche ore»
ROMA. Wärtsilä irremovibile al tavolo nazionale convocato al Mise il 7 settembre, conferma il proprio piano industriale, ovvero lo stop della produzione a Trieste.
«Di fronte a questa scelta irragionevole da parte dell'azienda ci sarà una risposta di adeguato livello da parte del governo», è stata la posizione del ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti. E arriverà «nel giro di poche ore». E il riferimento va all’emendamento anti-delocalizzazioni inserito nel decreto Energia che sarà varato venerdì 9 settembre.
All'azienda «il governo ha espresso in modo determinato e unanime la richiesta di sospendere la procedura» di dismissione della produzione nello stabilimento di Trieste «e di riconsiderare la scelta, come condizione per prendere in considerazione qualunque ulteriore possibile scenario. Lo ha fatto in modo allineato con la posizione delle altre istituzioni, la Regione Friuli Venezia Giulia e le parti sociali» ha spiegato il ministro del Lavoro, Andrea Orlando. Ma la richiesta è caduta nel vuoto.
Wärtsilä ha infatti confermato i licenziamenti nel sito triestino impegnandosi a predisporre un piano di reindustrializzazione che mitighi gli effetti sull’occupazione. Piano che verrebbe presentato il 12 settembre. Secondo fonti sindacali, Wärtsilä avrebbe assicurato che la reindustrializzazione sarà centrale e che l’Italia resta importante; l’intenzione sarebbe «di portare avanti attività di ricerca, sviluppo e servizi». Appare chiaro che non saranno i finlandesi a garantire la reindustrializzazione, visto che il presidente di Wärtsilä Italia, Andrea Bochicchio, avrebbe fatto riferimento ad un advisor che avrà il compito di individuare l’attore economico che si occuperà di questo aspetto.
«La Regione prende atto della decisione di Wärtsilä di non sospendere la procedura di cessazione della produzione nello stabilimento di Bagnoli della Rosandra, nonostante la richiesta avanzata dal Fvg, governo, sindacati e Confindustria - è la posizione del presidente Massimiliano Fedriga -. Rimarremo a fianco dei lavoratori e proseguiremo nelle azioni avviate anche sul piano legale e userà tutti gli strumenti a disposizione per tutelare i posti di lavoro e il patrimonio industriale del Friuli Venezia Giulia e dell'Italia, anche percorrendo strade e adottando strategie nuove e mai attuate finora».
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