Infrastrutture: "Situazione insostenibile. Va ripensata la Romea"

Matteo Zoppas, presidente di Confindustria Venezia, sollecita Anas e istituzioni. "Siamo già in ritardo"

VENEZIA - «Come ogni anno, soprattutto in questa stagione, la Romea torna ad essere una delle strade più pericolose d'Italia. Cerniera tra il sud e il nord del Veneto, è ormai un'emergenza per chi ci transita quotidianamente, per le aziende che devono trasportare le merci prodotte dagli stabilimenti del territorio. Le cronache di questi giorni nella loro drammaticità sono lo specchio di una realtà che facciamo finta non esista».

Lo sostiene in una nota il presidente di Confindustria Venezia Matteo Zoppas.

«Invece purtroppo da anni, decenni - prosegue l'imprenditore - ci ritroviamo sempre a fare le stesse considerazioni: la Romea ormai è insufficiente a sostenere i volumi di traffico. Aumentano i mezzi, diminuisce la sicurezza. Che fare? Come per la tangenziale di Mestre che prima del Passante era considerata un nuovo Valico, ci vorrebbe un intervento delle forze politiche per chiedere a voce alta un intervento strutturale in grado di rispondere alle richieste degli utenti. La Romea va ripensata. Non ci sono dubbi, non ci devono essere più incertezze. L'Anas intervenga, proponga una soluzione e le amministrazioni locali, la stessa Regione facciano sentire le loro ragioni».

«Noi industriali - sottolinea Zoppas - siamo disposti a fare la nostra parte. Ci vuole un progetto sostenibile, fattibile. Vorremmo che il Governo mettesse lo stesso impegno che spesso mette nella realizzazione di opere stradali in altre zone d'Italia. Le non decisioni si trasformano poi negli anni in problemi insormontabili. Se il problema della Romea fosse stato affrontato anni fa, oggi avremmo sicuramente una soluzione. Va presa e in fretta una decisione, lo chiedono i cittadini, lo chiedono gli amministratori dei comuni interessati, lo chiediamo noi imprenditori. La notizia dell'affidamento per la realizzazione della Terza Corsia sull'A4 è sicuramente una bella notizia, finalmente oserei dire. Ma gli interventi infrastrutturali devono mettere tutto il Veneto nella condizione di poter competere».

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