Istat: bene servizi, meno l'industria. Debole ripresa globale

L'istituto prevede per l'economia italiana «ritmi moderati anche nel primo trimestre del 2016»

In un quadro di indebolimento della ripresa globale, l’economia italiana si evolverà a ritmi moderati anche nel primo trimestre del 2016. Segnali positivi provengono dal settore dei servizi e dalle costruzioni a fronte di una
dinamica meno favorevole nell’industria. Gli ultimi dati mostrano un miglioramento dell’occupazione, soprattutto quella a tempo indeterminato, favorita anche dai provvedimenti di sostegno alle assunzioni, mentre l’inflazione si è riportata in territorio negativo.

Il quadro internazionale

Negli ultimi mesi, la ripresa globale si è indebolita: al rallentamento della Cina e dei paesi emergenti e alla caduta delle quotazioni delle materie prime si sono sovrapposte le crescenti turbolenze sui mercati finanziari. Negli Stati Uniti, la crescita del Pil nel quarto trimestre è stata rivista al rialzo (da 0,7% a 1% la variazione congiunturale su base annua), confermando comunque la decisa decelerazione nella seconda metà del 2015 determinata principalmente dal rallentamento dei consumi privati e dalla flessione degli investimenti non residenziali e delle esportazioni, condizionate dal rafforzamento del dollaro. Dopo una riduzione negli ultimi tre mesi del 2015, la produzione industriale ha segnato un rimbalzo in gennaio (+0,9% su base congiunturale). Il rallentamento dal lato della produzione non sembra al momento essersi riflesso sui consumi: in gennaio è aumentato sia il
reddito disponibile (+0,4% in termini reali su dicembre), sia la spesa per consumi (+0,4%, dopo lo 0,2% precedente). Anche il mercato del lavoro rimane solido: in febbraio, l’occupazione non agricola è cresciuta di 242mila unità, mentre il tasso di disoccupazione è rimasto stabile al 4,9%.

La congiuntura italiana

Imprese

Nel quarto trimestre 2015 il prodotto interno lordo, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dello 0,1% su base congiunturale e dell’1% in termini tendenziali, confermando la tendenza registrata nel corso dell’anno ad un progressivo rallentamento della crescita congiunturale. Rispetto al trimestre precedente, sia i consumi finali nazionali sia gli investimenti fissi sono aumentati in maniera significativa (+0,3% e +0,8%), mentre i volumi di importazioni ed esportazioni sono cresciuti rispettivamente dell’1,0% e dell’1,3%.

Nel complesso, sia la domanda nazionale al netto delle scorte sia quella estera netta hanno contribuito positivamente alla crescita del Pil (rispettivamente 0,4 e 0,1 punti percentuali) mentre la variazione delle scorte ha apportato un contributo negativo (-0,4 punti percentuali).

Famiglie e mercato del lavoro

Nel quarto trimestre 2015 i consumi finali nazionali sono aumentati dello 0,3% su base congiunturale, in lieve rallentamento rispetto a quanto stimato per il periodo precedente (+0,4%), contribuendo per 3 decimi di punto percentuale all’espansione del Pil. Nel dettaglio, si è osservata una dinamica in decelerazione per la spesa delle famiglie residenti e delle ISP, (+0,3% da +0,5% nel terzo trimestre) e un rafforzamento di quella delle amministrazioni pubbliche (+0,6% nel quarto trimestre da +0,2% nel terzo).

Nel complesso del 2015, la spesa delle famiglie residenti e delle ISP è aumentata dello 0,8% rispetto all’anno precedente, fornendo un significativo contributo (+0,5 punti percentuali) all’espansione del Pil.

Prezzi

Dopo essere rimasta per nove mesi su valori positivi anche se prossimi allo zero, in febbraio l’inflazione al consumo si è riportata in territorio negativo. In base alle stime preliminari, il tasso di variazione annuo dell’indice per l’intera collettività nazionale (NIC) si è attestato a -0,3%, sei decimi in meno rispetto a gennaio. La tendenza, guidata dai ribassi petroliferi, interessa l’area dell’euro nel suo insieme ( -0,2% la variazione annua dell’indice armonizzato in febbraio) e, con intensità differente, i maggiori partner europei. Per l’Italia, oltre che dalla componente energetica, un contributo alla caduta è stato fornito dalla significativa riduzione dei prezzi degli alimentari non lavorati.

Prospettive di breve termine

Il modello di previsione di breve periodo dell’Istat estende al primo trimestre del 2016 l’attuale fase di moderata
crescita. La variazione congiunturale del Pil reale attesa per il primo trimestre è lievemente positiva (+0,1%), con un intervallo di confidenza compreso tra -0,1% e +0,3%. All’incremento del Pil contribuirebbero positivamente i consumi privati, a fronte di un apporto negativo della domanda estera netta e dei consumi pubblici mentre la dinamica degli investimenti (al lordo delle scorte) risulterebbe sostanzialmente piatta.

In questo scenario, la crescita acquisita per il 2016 è pari allo 0,4%. Crescita dell’occupazione e ruolo di
incentivi e delle recenti modifiche normative. La Legge di Stabilità del 2015 (L.190/2014) ha introdotto uno sgravio contributivo per le assunzioni a tempo indeterminato effettuate nel corso dell’anno, della durata di tre anni (prorogato, in misura ridotta, anche per le assunzioni effettuate nel 2016). A decorrere dal 7 marzo dello stesso anno, ai lavoratori subordinati assunti a tempo indeterminato si applica inoltre il c.d. “Contratto a tutele crescenti” (D.Lgs. n. 23/15) con cui si è introdotta una nuova disciplina dei licenziamenti (anche se per i lavoratori assunti prima dell’entrata in vigore del decreto restano valide le norme precedenti). Tali provvedimenti si inseriscono in un contesto di crescita moderata della domanda di lavoro: il tasso di posti vacanti è cresciuto tendenzialmente di un decimo nel quarto trimestre.

 

 

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