La cultura è motore di sviluppo economico
VENEZIA - La cultura è un motore di sviluppo, anche economico.
Lo sa bene il Veneto dove hanno sede l'8,7% delle imprese culturali italiane (40 mila), e dove il contributo dato al Pil regioonale è dell'8% contro la media del 7,5% nazionale.
Ma ora "il Veneto non può adagiarsi sulle posizioni raggiunte e sono sicuro che, affrontando le nuove sfide, continuerà ad essere la regione della cultura".
Lo ha detto l'assessore regionale alle politiche culturali del Veneto Cristiano Corazzari, nella sede di H-Farm a Cà Tron di Roncade (Treviso), in occasione dell'appuntamento annuale degli stati generali della cultura veneta, intitolato 'Veneto Cantiere Cultura: la rete per uno sviluppo del territorio', promosso dalla Regione in collaborazione con l'Unione Interregionale Triveneta di Agis.
L'assessore ha sottolineato che l'evento è stato voluto aperto non solo agli operatori del settore ma anche a studenti, imprenditori, enti pubblici e privati: "insieme infatti possiamo mettere a fuoco una visione forte e innovativa per il futuro in cui la cultura diventa elemento basilare. La Regione intende raccogliere la sfida".
L'assessore si è soffermato su diverse azioni che la Regione del Veneto ha in corso in materia di cultura: il tavolo interregionale insieme alla Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, alle Province autonome di Trento e Bolzano e la Delegazione Agis Tre Venezie per dar vita ad un disegno strategico unitario per lo sviluppo dell'ambito culturale e di spettacolo e creare dialogo permanente tra le istituzioni della macro-area del nord-est; i fondi Por FESR dedicati a Cultura e Impresa; gli accordi con Confindustria e i rapporti con il mondo delle imprese; le opportunità previste dallo Stato con Tax Credit e Art Bonus; la nuova legge quadro regionale.
Per quanto riguarda i fondi Por FESR, l'assessore ha evidenziato, tra l'altro, che per la prima volta la cultura entra in questo tipo di strumenti grazie al ruolo economico che le viene riconosciuto. "È maturata la consapevolezza che la cultura è impresa e crea economia".
Come detto in Veneto le imprese culturali rappresentano l'8,7% del totale nazionale del settore, contando un numero registrato di circa 40.000 unità.
La ricaduta economica prodotta da queste imprese è pari all'8% del PIL regionale (rispetto ad una media nazionale del 7,5%).
L'occupazione creata dal sistema culturale in Veneto si attesta su un valore medio del 7% rispetto al totale regionale.
"La cultura può rappresentare un valore aggiunto anche per le produzioni del territorio - ha detto ancora l'assessore - e il caso del Prosecco ne è uno degli esempi di maggior rilievo. Anche la nuova legge quadro si propone una nuova sintesi rispetto alle mutate esigenze che favorisca la trasformazione della cultura in occasione di sviluppo, creando una relazione non occasionale ma di sistema".
I lavori, condotti da Andrea Cabrini, direttore di ClassCNBC, sono stati aperti dall'amministratore delegato di H-Farm, Riccardo Donadon.
Sono seguiti gli interventi dell'assessore regionale alla cultura del Friuli Venezia Giulia che ha posto l'accento sulla necessità di una rapporto diverso con lo Stato, del presidente di Agis Triveneto Franco Oss Noser che ha delineato per il comparto culturale un ruolo economico, di educazione permanente e di qualità della vita e del presidente di Confindustria Veneto Roberto Zuccato che ha rivendicato il forte investimento in cultura come asset della sua presidenza.
Nel corso della giornata, ci sono stati i contributi di: Paolo Verri direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019; Claudio Bocci direttore di Federculture; Giordano Bruno Guerri direttore generale Fondazione 'Il Vittoriale degli italiani', a cui hanno fatto seguito le testimonianze di rappresentanti di imprese, centri di ricerca, enti culturali ed economici.
I lavori della mattinata sono stati chiusi dal critico e storico d'arte Vittorio Sgarbi.
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