La filiera veneta del tessile sportivo avvia il reshoring dall’Asia
E’ in corso un trend di rilocalizzazione della produzione dall’Asia verso il bacino del Mediterraneo. Elisabetta Gaspari, Assosport: «C’è una tendenza seria al reshoring: in Veneto sta aumentando la capacità produttiva di confezione, ci sono aziende che si stanno ingrandendo»
VERONA. La filiera del tessile sportivo italiano inaugura a Riva del Garda l’evento di settore dedicato alla promozione del Made in Italy. Nella cittadina rivierasca il 20-21 giugno si tiene infatti la prima edizione di Texstile, dove le aziende che hanno almeno una parte della produzione in Italia incontrano i clienti nazionali e internazionali. Focus su tessuti e abbigliamento per l’outdoor estivo 2023, in particolare per il ciclismo su cui la maggior parte degli espositori hanno una forte specializzazione.
Tre le aziende venete partecipanti c’è la veronese Vagotex Windtex, produttore di membrane tecniche per l’accoppiatura di tessuti per ciclismo, sci e altri sport outdoor. La Ceo di Vagotex, Elisabetta Gaspari, è anche vice presidente di Assosport, l’associazione nazionale fra i produttori di articoli sportivi con sede in Confindustria Veneto a Mestre: «La nostra regione ha una grande tradizione nell’ambito della produzione di abbigliamento, calzature e attrezzature sportive: basti pensare al distretto dello sport system di Asolo e Montebelluna, al settore della bicicletta, e alle tante realtà che sono diventate brand di fama internazionale».
Secondo dati Passport 2021 elaborati per Assosport dal magazine Bikefortrade, l’effetto Covid ha fatto aumentare molto alcune attività sportive outdoor: +59% il ciclismo, +51% l’escursionismo e trekking. Con ricadute positive sul settore del tessile sportivo. «Tra i 2020 e il 2021 l’incremento medio di vendite è stato intorno al 30% – commenta Gaspari – con picchi per alcuni brand della bici e dell'abbigliamento: crescita notevole a livello europeo trainata dal mercato italiano».
Il settore del ciclismo ha del resto avuto per anni una crescita a doppia cifra. «L’Italia è leader nel tessile ed è ben posizionata anche nella produzione di bici, con marchi molto rappresentativi, anche se per alcuni componenti come i telai la fabbricazione si è in gran parte spostata altrove», osserva Gaspari. Ma quest'anno è in atto una contrazione. Inattesa, perché le previsioni di mercato erano di una crescita continua sino al 2030 in Europa, Asia e Nord America. «Causa crisi energetica e inflazione, le vendite di abbigliamento e biciclette stanno tornando ai livelli del 2019. Anche se tiene molto bene il mercato americano, e l’export comunque sta andando meglio del mercato interno».
A livello industriale, per la filiera del tessile sportivo la vice presidente di Assosport nota che è in corso un trend di rilocalizzazione della produzione dall’Asia verso il bacino del Mediterraneo. In Europa orientale, soprattutto in Albania e in Romania, e in Nordafrica a partire dal Marocco. Ma anche in Veneto. «C’è una tendenza seria al reshoring: in Veneto sta aumentando la capacità produttiva di confezione, ci sono aziende che si stanno ingrandendo».
La tendenza è riportare la produzione vicino ai mercati di distribuzione, per ovviare alle crescenti incertezze sulle catene lunghe di approvvigionamento dall’Asia, come dimostrato dal recente caso dei nuovi fortissimi ritardi delle spedizioni navali dalla Cina per il blocco del porto di Shanghai. Ma anche per un concetto di sostenibilità delle produzioni, a partire dalla riduzione delle emissioni su distanze minori da coprire per le merci, e di controllo più diretto su lavorazioni e impiego di materiali più sostenibili in linea con la domanda di mercato e le normative e certificazioni in materia. Inoltre ci sono anche scelte di friendshoring, «perché ci sono dei marchi americani che stanno disincentivando l’import dalla Cina per motivi geopolitici, e questo va a nostro beneficio».
È invece sempre rimasta in Veneto la produzione di abbigliamento ciclistico per le squadre agonistiche, semi professionisti e amatori. «In Veneto siamo leader incontrastati in questo mercato – conclude Gasparri – e siccome i tempi tra ordine e consegna sono molto brevi e serve rapidità nell’implementare le modifiche stagionali, la produzione non si sposta».
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