Basta morti sul lavoro! Cgil, Cisl e Uil del Veneto scendono in piazza
Impennata di infortuni nei primi 5 mesi dell’anno: +17,6% rispetto al 2020, gli eventi mortali segnano +25%, le malattie professionali +55,9%. Manifestazione regionale a Vicenza in Piazza dei Signori
VENEZIA – I recenti dati veneti sulla sicurezza nei luoghi di lavoro sono molto preoccupanti.
Nei primi 5 mesi del 2021, secondo l’ultimo rilevamento dell’Inail, le denunce di infortunio hanno raggiunto quota 27.177 (+17,6% rispetto allo stesso periodo del 2020), le denunce d’infortunio con esito mortale sono 35 (+ 25%), le denunce di malattia professionale 1.439 (+55,9%).
Anche dal paragone con le medie nazionali non ne usciamo bene. C'è, effettivamente, un peggioramento in tutto il Paese rispetto al 2020, ma con incrementi molto inferiori ai nostri: nello stesso periodo, in Italia, le denunce di infortunio registrano infatti un +5,7%, con esito mortale un + 0,5%, malattie professionali +43,43%.
Sul totale degli infortuni ha certamente inciso la pandemia, visto che negli ultimi 15 mesi (tra il marzo 2020 e il maggio 2021) le denunce per contagio da Covid 19 in occasione di lavoro sono state in Veneto 18.540 (il 10,6% del totale nazionale), di cui 28 con esito mortale. Il 74,3% dei contagi ha riguardato le lavoratrici, segno di quanto le donne siano state decisive durante i mesi più duri per garantire non solo le prestazioni sanitarie, ma tutti i servizi considerati essenziali, che non si sono mai fermati.
Per contrastare tutto questo, per pretendere una svolta, per cambiare modello di sviluppo, Cgil – Cisl – Uil del Veneto, insieme alle lavoratrici e ai lavoratori, scenderanno in piazza. E lo faranno il martedì 20 luglio del 2021, alle ore 18, in piazza dei Signori a Vicenza, dove si terrà la manifestazione “FERMIAMO LA STRAGE NEI LUOGHI DI LAVORO”, con l’obiettivo di sostenere la Piattaforma nazionale e la vertenza regionale su Salute e Sicurezza.
«I numeri parlano chiaro – dichiarano Christian Ferrari, Gianfranco Refosco e Roberto Toigo, rispettivamente segretari generali di CGIL CISL UIL Veneto –: con la ripartenza delle attività economiche hanno ripreso la corsa anche gli infortuni e gli incidenti mortali per le lavoratrici e i lavoratori. La salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro sono le nostre principali priorità, sono valori e principi irrinunciabili. La comprensibile voglia del mondo delle imprese di recuperare quanto perso durante i mesi di blocco non può e non deve tradursi in minori investimenti nella sicurezza, nella formazione. La sicurezza non è un costo».
«Abbiamo ottenuto, lo scorso 29 giugno, la riapertura del Tavolo sul Piano strategico regionale su salute e sicurezza – proseguono –. Va riaggiornato e, soprattutto, va fatto il punto su ciò che non ha funzionato: chiediamo ad esempio il rafforzamento degli enti di vigilanza, a partire dal Dipartimento Prevenzione della Regione Veneto e dagli Spisal, che invece si stanno progressivamente indebolendo. E questo percorso, oltre al rinnovato impegno del sindacato nei territori e nei posti di lavoro, deve riguardare da una parte le scelte politico - istituzionali e, dall’altra, quelle dei datori di lavoro, a partire da una forte assunzione di responsabilità delle loro associazioni di rappresentanza».
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