Cassa integrazione, in Fvg nel 2021 quasi 50 milioni di ore autorizzate

I dati dell’osservatorio della Cgil Fvg rilevano una forte contrazione degli ammortizzatori sociali rispetto all’anno precedente, ma altissimo nel raffronto con il periodo pre-Covid

UDINE. I dati dell'Osservatorio Cgil Fvg rispecchiano una ripresa ancora difficoltosa, soprattutto nel terziario

Hanno sfiorato i 50 milioni di ore le richieste di cassa integrazione autorizzate dall'Inps in Friuli Venezia Giulia nel corso del 2021. Sia pure quasi dimezzato rispetto ai 94 milioni di ore del 2020, si tratta di un valore ancora altissimo, se si considera che il picco storico nel ricorso agli ammortizzatori, prima della pandemia, si era toccato nel 2014 con poco meno di 30 milioni di ore.

Andando ad analizzare la composizione delle richieste, la voce più cospicua è rappresentata dalla cassa integrazione ordinaria, con 23,2 milioni di ore (52,4 milioni nel 2020), seguita dal Fondo di integrazione salariale, che tutela i lavoratori dei settori non coperti dalla cassa integrazione e delle aziende fino a cinque dipendenti: anche il Fis, con 15,3 milioni di ore autorizzate nel 2021, ha registrato un sensibile calo rispetto ai 24,8 milioni di ore del 2020, ma con una flessione che in termini percentuali (-38%) è stata più bassa rispetto a quella della Cigo. Pesa evidentemente l'ammontare ancora molto elevato di richieste da commercio e terziario, che con 3,9 milioni di ore hanno assorbito più del 90% degli interventi del Fis nel 2021 e quasi la metà degli ammortizzatori complessivi, con ben 22 milioni di ore tra cassa integrazione e Fis, sui 49,8 milioni complessivamente autorizzati nel corso del 2021. In linea con il calo del Fis quello registrato dalla cassa in deroga, scesa a 8,3 milioni a fronte dei 13,1 del 2020. Meno marcata la flessione della cassa integrazione straordinaria (-21%), che però assorbe solo 3 milioni di ore.

A livello settoriale l'andamento delle richieste riflette i tempi più lunghi di ripartenza del terziario rispetto al manifatturiero: se nell'industria le ore richieste si sono più che dimezzate (-53%) e nell'edilizia addirittura ridotte a un quarto (-75%), nel commercio e terziario il calo, pur marcato, si è assestato al di sotto del 40%. Per quanto riguarda le singole province, Trieste è quella che ha fatto segnare la flessione più alta nelle richieste di Cig, scese del 61% nell'area giuliana, contro una media regionale del 50% (il dato riguarda solo la Cig, non essendo disponibile la ripartizione provinciale del Fis). Molto vicini alla media i valori delle altre province, rispettivamente -47% a Gorizia e -49% a Udine e Pordenone.

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