Gli effetti collaterali del fenomeno Amazon in Veneto
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ROVIGO. Metti un centro di distribuzione Amazon da 189mila metri quadrati a cavallo di due comuni del Rodigino che contano, in tutto, 2.500 anime. Il risultato, a poco più di due mesi dall’inaugurazione del nuovo hub del colosso del commercio elettronico, parla di alloggi nelle vicinanze introvabili, affitti schizzati alle stelle e lavoratori che scelgono di dormire in macchina (in camper i più fortunati) nel parcheggio antistante.
Anche perché la gestione dei picchi di lavoro, qui come altrove per la verità, fa rima con contratti precari. Molto precari, come la somministrazione di lavoro a termine con Monte ore garantito (Mog). Spesso significa 16 ore settimanali che, in caso di bisogno, possono salire a 39 ore senza maggiorazione.
LA SVOLTA
Tra Castelguglielmo e San Bellino (il centro di distribuzione Amazon ha sede proprio tra i due comuni) venerdì è andato in scena un presidio di protesta della Cgil per denunciare la mancanza di servizi di trasporto in grado di garantire l’accesso al sito, di alloggi nelle vicinanze, eccessiva precarietà e turni di lavoro massacranti.
Una protesta che ha già coinvolto le istituzioni territoriali e sulla quale ora il colosso pare essere pronto a intervenire. «Oltre l’80% dei dipendenti del centro di distribuzione è domiciliato nel raggio di 30 minuti dal sito. Stiamo comunque valutando di fornire un servizio aggiuntivo di navette a supporto dei nostri dipendenti» dicono da Amazon.
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BOOM DI ADDETTI
Più la pandemia si è fatta aggressiva e più il gigante creato da Jeff Bezos ha moltiplicato il suo business. Da gennaio a ottobre l’azienda di Seattle ha assunto 427.300 persone, portando il numero globale dei dipendenti a oltre 1,2 milioni, con un incremento di più del cinquanta per cento rispetto a un anno fa.
«Il nuovo centro di distribuzione in provincia di Rovigo prevede di creare 900 nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato entro tre anni dall’apertura» fanno sapere da Amazon.
«Abbiamo iniziato l’attività con circa 220 dipendenti a tempo indeterminato a cui si sono aggiunti in queste settimane quelli a supporto delle attività per il picco di Natale. Il numero del personale stagionale varia continuamente e su base settimanale durante il periodo di picco, che va da settembre a fine dicembre».
Fino a un mese fa, riflette Pieralberto Colombo, segretario generale Cgil Rovigo, «si contavano 250 addetti ma ora sono schizzati a oltre 900. Il 75% dei contratti è di natura precaria. Si arriva anche a solo un mese di lavoro con orario che viene modulato di settimana in settimana, anche con 24 ore di anticipo».
Secondo il sindacalista è stato sottovalutato l’impatto territoriale dell’investimento. «Abbiamo chiesto incontri ai Comuni interessati e coinvolto la Provincia. Ma fin qui la questione trasporto e casa è rimasta lettera morta».
PICCO E AVVICENDAMENTI
Il problema nasce, dice Colombo, perché è iniziato il turnover, qualcuno non regge i ritmi elevati e poi perché esaurita la manodopera locale sono arrivati lavoratori da altre regioni.
«Anche da Sicilia, Calabria, Sardegna. È aumentata la domanda di affitti, i canoni medi sono saliti e il territorio non ha più saputo rispondere. In più visti i valori e le certezze offerte dai contratti precari, i lavoratori fanno fatica a starci dentro se devono pagare un affitto». Come nelle città universitarie, sono iniziati a comparire nei bar bigliettini con offerte di case. «Il problema è la qualità del lavoro, che è connessa allo sviluppo del territorio e a come questo sa rispondere».
LE RICHIESTE
Un addetto al magazzino Amazon, arriva a guadagnare 1.200 euro netti al mese se è a tempo pieno. Con un Mog a 16 ore a fatica arriva a 500 euro.
«Lunedì – conclude Colombo – avanzeremo una richiesta unitaria di incontro, chiedendo all’azienda delle risposte su questi temi e sull’applicazione del protocollo Covid. I numeri sono aumentati in modo vertiginoso e all’interno operano anche grosse aziende in appalto che fanno pulizie e ristorazione. Inoltre chiederemo lumi sulle libertà sindacali a partire da quella di associazione».
Intanto il colosso ha annunciato una gratifica natalizia. In Italia, i dipendenti del settore logistico e i dipendenti dei fornitori che lavoreranno nel mese di dicembre avranno diritto a 300 euro lordi se a tempo pieno e a un importo riproporzionato se sono part-time.
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