L’occupazione risale, «Ma non si trovano 9.400 super tecnici»
Alta formazione, Confindustria in allarme: patto con Smact. Veneto Lavoro: nei primi tre mesi saldo di oltre 20 mila unità
PADOVA. In Veneto, secondo i dati riportati da Assindustria Venetocentro e Confindustria Venezia, mancano circa 9.400 figure specializzate nelle discipline scientifiche e tecnologiche, quelle dette Stem. Nel contempo Veneto Lavoro, nella sua pubblicazione trimestrale “Il Sestante” fa sapere che il saldo occupazionale del primo trimestre 2021, segna un +20.200 unità, quasi 10 volte tanto il dato dello stesso periodo del 2020.
L'indicatore tuttavia non è ancora in grado di superare i dati precrisi: i saldi occupazionali nel primo trimestre 2019 erano positivi per oltre 30 mila unità (circa il 50% in più del 2021). Guardando poi alle sole assunzioni (153 mila circa) si coglie appieno il gap rispetto al precrisi (-26%). Un fenomeno che tuttavia, gli stessi autori della pubblicazione statistica, si premurano di contestualizzare. «Il recupero degli ultimi mesi» si legge infatti nella nota di accompagnamento alla pubblicazione «è stato in parte inficiato dalla quasi totale cancellazione delle attività turistiche invernali e dalle limitazioni che insistono sui settori della ristorazione e delle attività culturali e di intrattenimento.
Nel primo trimestre la flessione della domanda di lavoro nei servizi turistici si è mantenuta su livelli molto elevati, attorno al 75%. Con la campagna vaccinale e le riaperture in atto è tuttavia prevedibile un rimbalzo della domanda di lavoro anche in questi settori».
A conferma di quanto detto arrivano le stime di Prometeia in merito ad una crescita del Pil regionale che si prevede pari al +5,5% nel 2021 e al +4,5% nel 2022. Poche giorni fa Forema, la società di formazione di Assindustria Venetocentro, aveva interpellato un campione di aziende venete chiedendo loro che intenzioni avessero sul piano occupazionale. Circa 7 intervistati su 10 hanno risposto che il 2021 sarebbe stato anno di assunzioni. Il mercato del lavoro sembra quindi scommettere su di una nuova fase di crescita.
E se è naturale che l'incontro tra domanda e offerta, anche nel caso del lavoro, necessiti di un periodo di tempo per trovare un nuovo equilibrio è vero pure che proprio in una fase di incremento della domanda i nodi relativi all'offerta tornano a fare sentire il proprio peso.
La difficoltà di reperimento delle professionalità ad alto tasso di specializzazione non sono in effetti una novità anche in un'area, come quella veneta, dove la transizione tecnologica è in pieno svolgimento. Da questa consapevolezza nasce l’accordo di collaborazione siglato tra le società di formazione di Assindustria Venetocentro (Fòrema, Unis&F) e Confindustria Venezia (Punto Confindustria) e Smact Competence Center, il centro di competenza per l’Industria 4.0 del Triveneto, che raggruppa 11 Università e centri di ricerca del Nord Est e 30 imprese partner.
Al centro della partnership, l’alta formazione, pratica e focalizzata, di competenze 4.0 per imprenditori, manager e tecnici aziendali. Il progetto “Dive into future improvement” prevede undici corsi verticali e abilitanti, al via il 15 giugno fino al 5 novembre, in videoconferenza sulla piattaforma messa a disposizione da Smact.
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