Pensioni, fisco e lavoro: Cgil, Cisl e Uil in piazza per cambiare la manovra

Appuntamento sabato 20 novembre in piazza Ferretto a Mestre per la manifestazione proclamata dei sindacati del Veneto

Un'immagine d'archivio di una manifestazione sindacale
Un'immagine d'archivio di una manifestazione sindacale

VENEZIA. L’appuntamento è per le 10,30 di sabato 20 novembre in piazza Ferretto a Mestre per la manifestazione unitaria di Cgil, Cisl e Uil del Veneto per cambiare la Legge di Bilancio.

Sul palco i segretari generali di Uil e Cgil del Veneto Roberto Toigo e Christian Ferrari mentre al leader nazionale della Cisl Luigi Sbarra spetteranno le conclusioni.

La mobilitazione, che accompagna le assemblee sindacali che si stanno tenendo nei luoghi di lavoro, chiede al Governo e al Parlamento risposte sui temi delle pensioni, del fisco, del lavoro, dello sviluppo sociale. Al centro delle richieste rivolte da Cgil, Cisl e Uil alle Istituzioni e alla politica ci sono le donne, i giovani, tutto il mondo del lavoro, le pensionate e i pensionati.

«L'unità sindacale e l'annuncio della campagna di mobilitazioni - dichiarano Christian Ferrari (segretario generale Cgil Veneto), Gianfranco Refosco (segretario generale Cisl Veneto) e Roberto Toigo (segretario generale Uil Veneto) - ha già prodotto un risultato: convincere il Governo ad aprire il confronto per cambiare la manovra di bilancio e modificare la Legge Fornero. Ne è prova l'incontro positivo con il presidente Draghi. Adesso, però, la disponibilità sulle nostre richieste deve trasformarsi in scelte concrete. Siamo ancora lontani dall'uscita dalla pandemia e il lavoro è tuttora in sofferenza, nonostante il significativo rimbalzo del Pil. Rischiamo una crescita senza occupazione, o con la creazione di posti di lavoro esclusivamente precari. Per evitarlo, non ci sono alternative a cambiare modello di sviluppo».

«Dobbiamo rimettere al centro della politica economica il lavoro stabile e di qualità, soprattutto per le donne e per i giovani, che non possono essere utilizzati strumentalmente alimentando un conflitto generazionale senza senso – avanzano i sindacalisti –. Per il lavoro dei giovani e delle donne, per migliorare il loro posto nella società, servono provvedimenti concreti già nella legge di bilancio: vanno migliorate le condizioni del loro lavoro e vanno migliorate le loro tutele previdenziali».

«L'Italia è l'unico paese europeo che ha visto negli ultimi decenni una diminuzione di tre punti dei salari, che, senza adeguati interventi fiscali di sostegno, saranno ulteriormente indeboliti dagli aumenti dei prezzi, delle tariffe e delle bollette. Il welfare è stato definanziato e destrutturato per anni, va ricostruito per rispondere alle ferite sociali del nostro tempo, che il Covid ha ulteriormente lacerato. La previdenza va riformata per riconoscere i diritti di chi ha lavorato per una vita e merita di poter scegliere, da un certo punto in poi, quando andare in pensione. Per tutto questo – concludono i segretari di Cgil, Cisl e Uil – ci mobilitiamo e non ci fermeremo finché non otterremo risultati tangibili per le persone che rappresentiamo».

Riproduzione riservata © il Nord Est