Reddito di cittadinanza, in Veneto quasi 82mila beneficiari. Assegno medio mensile di 488,5 euro
Dal nuovo studio della Cgia di Mestre emerge che ogni posto di lavoro creato con il RdC è costato allo Stato almeno 52mila euro, più del doppio di operaio a tempo indeterminato full time
MESTRE. Ogni posto di lavoro “creato” con il Reddito di cittadinanza (RdC) è costato allo Stato almeno 52.000 euro. Oltre il doppio di quanto spende annualmente un imprenditore veneto per un operaio a tempo indeterminato full time che, mediamente, costa attorno ai 25 mila euro.
A dirlo è l’Ufficio studi della Cgia di Mestre che al Reddito di cittadinanza ha dedicato il suo ultimo report.
In Veneto (secondo i dati dell’Inps) i beneficiari sono quasi 82 mila, l’1,8% della popolazione veneta, poco più di 37 mila nuclei famigliari che percepiscono un importo medio mensile di 488,5 euro.
A livello territoriale Verona conta 18.377 beneficiari. Seguono Padova con 16.507 e Venezia con 15.602. L’importo medio mensile più importante viene erogato a Rovigo: ogni nucleo famigliare riceve mediamente 507 euro al mese. Seguono Vicenza con 504 euro e Padova con 495 euro.
Tutt’altri i numeri al Sud. In provincia di Napoli, i percettori sono oltre 555 mila e corrispondono al 18 per cento del totale della popolazione residente nella provincia partenopea.
Ogni posto di lavoro creato costa 52 mila euro. Un costo determinato dal fatto che in Italia solo 152 mila tra i percettori del RdC hanno trovato un posto di lavoro grazie al sostegno dei navigator.
«Ipotizzando che i titolari del RdC lo abbiano ricevuto per almeno un anno prima di entrare nel mercato del lavoro – afferma Cgia - percependo così quasi 7 mila euro, possiamo stimare, spannometricamente, che l’Inps abbia sostenuto, per questi 152 mila nuovi occupati, una spesa di 7,9 miliardi di euro che, rapportata a ogni singolo neoassunto, è pari a 52.000 euro».
«Un costo – continua l’Ufficio studi – oggettivamente eccessivo per un numero così limitato di persone che, grazie al RdC, sono entrati nel mercato del lavoro. Intendiamoci, in Paese civile e avanzato chi si trova in uno stato di povertà ed esclusione sociale va aiutato, anche attraverso l’erogazione di un reddito di cittadinanza. Altra cosa è ipotizzare che un aiuto economico possa concorrere a far entrare nel mercato del lavoro il destinatario della misura, ma i dati appena descritti e quelli che illustreremo successivamente dimostrano il contrario».
Secondo Cgia chi è in difficoltà economica va aiutato, ma per combattere la disoccupazione il RdC ha dimostrato di non essere uno strumento efficace. Ma costoso sì.
E’ ancora l’associazione degli artigiani a snocciolare i dati. In 2,5 anni sono stati spesi 19,6 miliardi di euro. Dalla prima metà del 2019 - periodo in cui è entrato in vigore il RdC - fino alla fine di quest’anno, l’investimento dello Stato per questa misura ammonta a 19,6 miliardi: 3,8 nel 2019, 7,2 nel 2020 e 8,6 miliardi per l’anno in corso. Per il 2022 è prevista una spesa di 7,7 miliardi. E’ importante sottolineare che per l’anno 2019 e 2020 gli importi sono quelli effettivamente spesi, mentre quelli riferiti agli anni successivi si riferiscono a risorse stanziate.
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