Miller: «Senza Tav e con l’A4 satura il Veneto rischia la paralisi»
VENEZIA. «La Tav va completata». Franco Miller sta vivendo ore di autentica apprensione al fianco di tutte le categorie economiche venete, e non solo. Presidente di Transpadana, il comitato promotore per l’alta velocità, Miller è anche il delegato per la Tav e i Corridoi europei di Confindustria Veneto. Ruolo storico che lo rende uno dei grandi esperti dell’opera che la nostra regione non ha ancora visto realizzata.
A che punto siamo e cos’è a rischio stop?
«Qui in Veneto e a rischio tutto il lato Est, cioè da Brescia a Verona ma il discorso vale anche per la Torino-Lione. Stiamo parlando, è bene ricordarlo, di un’opera concordata con l’Ue, un’infrastruttura di cui l’Italia si è fatta carico e che va completata. È l’unica linea alta capacità-alta velocità che attraversa orizzontalmente l’Europa sotto le Alpi, in un territorio che produce il 70% del Pil italiano, con esigenze di trasporto di persone e di merci che possono essere risolte proprio grazie a quest’opera».
Lo stop arriverebbe oggi mentre si sta cantierando il primo lotto veneto, è così?
«La tratta Brescia-Verona è stata contrattualizzata pochi mesi fa con Rfi ed è stato definito il general contractor: tutto l’iter è stato completato non c’è più nulla che l’ostacola».
E dopo Verona?
«Sul nodo di Verona non si sa molto, è ancora un buco nero ma per la prima tratta Brescia-Verona che costa 1.665 milioni, le opere stanno partendo, gli espropri sono in corso da tempo, i cantieri stanno per essere avviati: non si può più fermare».
Perché serve la Tav?
«La Tav è necessaria perché come trasporto merci abbiamo solo l’A4 che è già satura: se non provvediamo al più presto a trasferire su ferro, arriviamo alla paralisi con conseguenze disastrose».
Eppure tutto è coerente col programma del M5S...
«La loro posizione era nota, si temeva tutto questo da quando hanno vinto: stanno bloccando tutte le infrastrutture importanti».
Di Maio dice che è un’opera vecchia.
«Non è vecchia: è stata progettata trent’anni fa ma il progetto è stato rielaborato e aggiornato. Il tema è che non si è mai fatta da trent’anni ma l’attuale linea storia Milano-Verona risale alla seconda metà dell’800 e non è più sufficiente».
Vicenza è ancora un problema?
«Il sindaco Variati si è attivato personalmente per trovare una soluzione con Rfi per l’attraversamento di Vicenza che fa parte della tratta che da Verona deve arrivare a Padova: non è stata ancora contrattualizzata ma mi risulta che tutto l’iter burocratico sia al Cipe per l’approvazione, questo tratto è ancora più in ritardo».
Serve un nuovo esame costi-benefici?
«Ne abbiamo fatti a migliaia di questi report e sono già state trovate le migliori soluzioni tra tunnel e quadruplicamento. C’è un vecchio studio Traspadana che dice che i costi del non fare hanno già superato di gran lunga i costi del fare».
Oggi e domani il ministro decide. Cosa ci dobbiamo aspettare?
«Non lo so, tutte le categorie economiche sono preoccupate. Il governatore Chiamparino ha già detto che, se dovesse prevalere questa linea politica, ricorrerà a un referendum popolare. Queste sono decisioni politiche, non spettano né a Confindustria né a Traspadana ma non è accettabile fermare una infrastruttura così indispensabile non solo per il nostro Paese. Faremo tutto quello che sarà necessario».
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