Treviso-Belluno, l'industria rallenta
TREVISO - Da un lato un saldo positivo fra assunzioni e cessazioni meno vigoroso dello scorso anno, dall'altro un'evidente dinamica di stabilizzazione dei contratti a termine.
Sullo sfondo, un contesto economico che vede scendere le capacità di assorbimento di occupazione negli ambiti dell'industria, non esclusa, la storica locomotiva del metalmeccanico.
È in sintesi il bilancio aggiornato al terzo trimestre del mercato del lavoro nel trevigiano, tracciato dalla Cisl di Treviso Belluno, che deriva da un'elaborazione di dati dell'agenzia regionale Veneto Lavoro e reso noto oggi.
Fra luglio e settembre le assunzioni hanno superato le cessazioni per 2.130 unità, contro un valore che aveva toccato quota 3.660 nella terza frazione dello scorso anno.
Una stima sui dodici mesi precedenti riflette un quadro analogo, con 7.665 nuovi posti di lavoro creati contro gli 8.085 contati al 30 settembre 2017.
Il lato positivo dell'indagine riguarda in ogni caso le forme contrattuali, con una contrazione dei rapporti a termine a favore delle posizioni a tempo indeterminato.
Se il saldo relativo ai primi si dimezza nel trimestre, le trasformazioni dei contratti a termine e le nuove assunzioni definitive dall'inizio generano una evidente accelerazione dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato, 1.340 la differenza fra assunti e licenziati da luglio a settembre 2018 contro un valore di appena 200 l'anno precedente.
Rimangono le perplessità sul raffreddamento dei settori chiave dell'industria, la quale nel suo complesso ha lasciato sul campo 755 posizioni di lavoro, 250 dei quali nelle sole imprese metalmeccaniche.
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