A Castagnevizza la cappella sul confine
Nella cittadina slovena la vista panoramica sulla grande Storia. In una cripta riposano le spoglie di Carlo X: è il solo sovrano francese inumato in terra straniera. In mostra un gioiello: la prima grammatica slovena (1584)


Carlo X, re di Francia, cacciato assieme a una piccola corte dalla cosiddetta Rivoluzione di luglio, giunge esule a Gorizia, invitato dai conti Coronini nel 1836. Un soggiorno breve perché nella Nizza Austriaca, così chiamata per il clima mite, morì di tifo il 6 novembre, 17 giorni dopo il suo arrivo.
Chiese di essere sepolto nella cripta del Convento di Castagnevizza – Kostanjevica oggi in Slovenia, 200 metri dall’ex confine del Rafut. Riposa, assieme a altri 6 del suo entourage, imbalsamato nella cripta sotto il presbiterio della chiesa dell’Annunciazione.
Il sovrano inumato in terra straniera
E’ il solo sovrano inumato in terra straniera, tutti i suoi predecessori giacciono nella Basilica di Saint Denis a Parigi. Ecco perché il luogo è anche chiamato “piccola Saint-Denis”. Dai goriziani italiani e sloveni è invece conosciuta come “la Cappella”, dalle sue origini datate 1623, ampliata nel 1655 e ricostruita dopo la distruzione della Grande Guerra nel 1929.
La vista spazia sulle due città che la storia del Novecento ha separato in modo cruento e crudele, e nel 2004 riunito nell’Europa che questo anno celebra Gorizia e Nova Gorica capitale europea della cultura.
La vista è mozzafiato verso il mare, verso il Collio dove, oltre il Castello si staglia la forma tozza del bianco Sacrario di Oslavia, verso il Monte Sabotino teatro di terribili battaglie durante il conflitto mondiale e ancora in direzione del santuario di Monte Santo.
Con un solo sguardo palazzi antichi, campanili a cipolla tipicamente mitteleuropei della città italiana, e i palazzi moderni sorti dopo il 1947 ispirati all’architettura di Le Corbusier tramite il suo allievo Edvard Ravnikar progettista della città nuova simbolo della Jugoslavia. Confini che vanno e vengono nel lasso del secolo breve, come accadde ai 7 feretri, fra i quali anche Enrico V, conte di Chambord, nipote di Carlo X, ultimo discendente dei Borbone francesi, destinato al regno, mai salito al trono.
Per scongiurare la distruzione nel 1917 causa le bombe, i nobili resti furono traslati a Vienna. Ritornarono solo nel 1932, come attesta una corona di fiori. Salme che hanno viaggiato dall’Impero austroungarico all’Italia, Jugoslavia, Slovenia.
Sei sarcofaghi in pietra d’Aurisina
Sei i sarcofaghi in pietra d’Aurisina, 3 tonnellate di peso, con zampe di leone e giglio di Francia, nel basamento un pugno di terra natia. Furono fatti realizzare da Maria Teresa Beatrice Gaetana, arciduchessa d’Austria-Este, moglie di Enrico V, la più longeva della piccola corte morta nel 1886. Una sola bara in ferro, quella di Louis Jean Casimir, ministro del re.
Nella Chiesa anche le pietre tombali di altre famiglie nobili goriziane mentre sull’altare maggiore alle spalle della Vergine dipinta su lastra di pietra le chiome di castagni che danno il nome alla località. Su una parete la scritta del soldato Salvo di Napoli che dormì nella chiesa il 28 novembre 1916. Notevole anche la biblioteca antica con i 11500 volumi di cui 6 incunaboli; volumi che spaziano dalla teologia alle favole, dalla filosofia alla cucina.
La prima grammatica slovena
Esposta anche la prima grammatica slovena, in latino, unica con dedica dell’autore Adam Bohorić del 1584; ne esistono solo 26 copie nel mondo, di cui 7 in Slovenia. Il libro più grande, un salterio di canto gregoriano del 1853, e il più piccolo di pochi centimetri.
Nel complesso, dove vivono 4 frati, anche una comunità di recupero da dipendenze e una galleria d’arte contemporanea oltre a un roseto di rara bellezza.

Una passeggiata fra gli ulivi scende fino a Gorizia, in via della Cappella un’edicola mariana dell’architetto Giovanni Pacassi. Castagnevizza, Kostanjevica, piccola Saint Denis, La Capella; diversi nomi per un luogo di pace e bellezza affacciato sulla storia.
A maggio si ammirano le rose Bourbon
Le rose Bourbon sono di origini antiche, bella forma a coppa e profumo inebriante.
Il giardino della Castagnevizza fu creato nel corso del 2001 quale omaggio agli ultimi discendenti della stirpe francese.
Apre al pubblico nel mese di maggio, stagione della fioritura. Nei viali oltre settantacinque tipi diversi di piante, il secondo giardino per varietà in Europa, il primo a Parigi, ça va sans dire! Ogni pianta porta la data della creazione.
Tutte le informazioni utili
Convento francescano di Castagnevizza - Kostanjevica (Nova Gorica – Slo), tel, 00386.5.3307750, info@samostan-kostanjevica.si, www.samostan- kostanjevica.si.
Possibilità di visita alla cripta dei reali e alla biblioteca con guida previa prenotazione, biglietto 7 euro.
Il roseto è visitabile nel mese di maggio. Santa messa nei giorni festivi. Orari di apertura: feriali 9-12 e 15-17, festivi 15-17. Ufficio turistico di Nova Gorica tel.00386.41.460217 nova-gorica@vipavskadolina.si.
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